Il Miracolo Eucaristico di Lanciano (CH), avvenuto nella cittadina abruzzese nell’VIII secolo d.C., è un caso unico tra le varie manifestazioni soprannaturali verificatesi in altre parti del mondo, poiché i reperti sono visibili ed esposti sotto gli occhi di tutti.
La tradizione narra che questo prodigio avvenne nella Chiesa dei S.S. Legonziano e Domiziano tra le mani di un monaco brasiliano, rifugiato in Italia per sfuggire alla persecuzione in Oriente da parte dell’Imperatore Leone III l’Isaurico.
Il monaco in questione, stava vivendo un momento di grande travaglio spirituale: la sua fede era scossa da forti dubbi circa la reale presenza di Gesù nel pane e nel vino. Mentre stava celebrando la Santa Messa, subito dopo la transustanziazione, fu sopraffatto da uno dei suoi momenti di incertezza di fede. Improvvisamente, sotto gli occhi dell’attonito frate e dell’intera assemblea dei fedeli, l’Ostia Magna ed il Vino si mutarono in un pezzo di carne ed in sangue; quest’ultimo, in breve tempo, si coagulò in cinque sassolini.
Di questo straordinario evento venne fatto un accurato resoconto in documenti pervenuti fino ai giorni nostri che riportano fedelmente l’avvenimento del miracolo.
La venerazione delle reliquie comincia immediatamente.
Quando nel XII secolo i monaci brasiliani lasciarono Lanciano, dopo un breve periodo di custodia affidata ai frati benedettini, nel luogo si stanzio l’appena nato ordine dei francescani conventuali che nel 1258 ricostruirono la chiesa e la dedicarono al loro fondatore San Francesco d’Assisi.
Con la soppressione degli ordini religiosi nel 1809 da parte di Napoleone, anche i francescani lasciarono Lanciano, per farvi ritorno solo nel 1953.
Le reliquie sono posizionate nel secondo tabernacolo dell’altare monumentale, al centro del presbiterio: la carne miracolosa viene conservata tra due vetri nella raggiera di un ostensorio posto all’estremità superiore di un prezioso reliquiario in argento di fattura settecentesca, mentre i cinque coaguli sono custoditi all’interno di un calice di vetro provvisto di coperchio, anch’esso di vetro e situato ai piedi del reliquiario, tra due angeli oranti
Nel 1953, con il rientro ufficiale dei francescani a Lanciano, viene presa la decisione di sottoporre le specie sacre a rigorosi ed accurati esami scientifici per accertarne composizione ed autenticità. La comunità religiosa si rivolge ad un esperto di fama internazionale, il Prof. Odoardo Linoli, al quale venne affidato l’incarico di eseguire tutte le analisi necessarie al fine di verificare se le reliquie di Lanciano fossero realmente di natura organica.
Prof. Linoli, coadiuvato dal Prof. Ruggero, prelevò 20 milligrammi di materia dall’ostia ed alcuni frammenti di coagulo di sangue.
Nel 1971 i Professori Linoli e Bertelli resero pubblici i risultati delle analisi. Il campione di Ostia risultò essere costituito da fibre di tessuto muscolare del miocardio. Il campione prelevato dal coagulo risultò essere sangue. Gli studiosi dimostrarono che il frammento di miocardio ed il sangue appartenevano alla specie umana, entrambi riconducibili al gruppo sanguigno AB, lo stesso gruppo ematico al quale appartengono anche le impronte rilevate sulla Sindone.
Lo stato di conservazione delle reliquie, potrebbe anche far pensare ad un processo di mummificazione, rilevabile su alcuni reperti egizi risalenti a diversi millenni fa. Ma esistono notevoli differenze tra lo stato di conservazione di un corpo o di un pezzo anatomico sottoposto a trattamenti per la mummificazione e le reliquie di Lanciano. Quest’ultime, anche se esposte per 1200 anni a forti escursioni termiche, all’umidità ed agli attacchi di parassiti e di microrganismi, non sono andate incontro a decomposizione e le proteine di cui sono costituite si sono mantenute perfettamente integre.
Al termine delle analisi di laboratorio, il Prof. Linoli escluse la possibilità che le reliquie di Lanciano potessero essere un falso storico medievale; risultò impossibile che qualcuno, nemmeno i medici dell’epoca, potesse avere nozioni di anatomia umana così avanzata per poter rimuovere il cuore di un cadavere e dissezionarlo in un frammento di tessuto di miocardio così omogeneo e continuo. Inoltre, qualora il sangue fosse stato prelevato da un cadavere, nell’arco di un brevissimo lasso di tempo avrebbe subito una grave alterazione per putrefazione.
La pubblicazione delle analisi e degli studi di Linoli suscitò un interesse molto acceso, dovuto soprattutto all’incredulità. I risultati sbalorditivi hanno indotto altri studiosi ad effettuare ulteriori indagini che si sono susseguite nel corso degli anni. Grazie alla tecnologia, la strumentazione di ultima generazione ha consentito indagini più meticolose, ma anche tutti gli studi successivi hanno dimostrato e confermato la composizione umana delle Specie Sacre.
Pertanto, il Miracolo Eucaristico di Lanciano è l’unico autenticato senza riserve dalla comunità scientifica internazionale.
Il Santuario è oggi meta di pellegrini che giungono da tutto il mondo. All’interno del convento di San Francesco è possibile visitare il museo dedicato al miracolo dove sono esposti tutti i documenti riferibili alla vicenda.
Per informazioni ed approfondimenti, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale: www.miracoloeucaristico.eu.
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