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Le maschere di carnevale abruzzesi.

Le maschere di carnevale abruzzesi.

da | Dic 30, 2023 | Storia e Cultura | 0 commenti

Il carnevale è per definizione la festa delle maschere, per la gioia di grandi e soprattutto di piccini, ma quanti conoscono le maschere di carnevale abruzzesi?
Il carnevale abruzzese ha una storia di antica tradizione, che rimandano alla tradizione popolare e alla misera società contadina.

Come in tutte le regioni italiane, anche l’Abruzzo ha le sue maschere tipiche. La più caratteristica, forse, tra le maschere di carnevale abruzzesi è Frappiglia, un saggio contadino Frappigliaabruzzese che vive in un ambiente semplice. Il suo nome deriva dalla combinazione di due parole dialettali. “fra” in senso di fratello e “piglia” nel senso di pigliare, termine che esprime il grande cuore degli abruzzesi, accompagnando il gesto di cortesia che il padrone di casa compie nei confronti dell’ospite.

Secondo la tradizione Frappiglia, preso dai morsi della fame, fa un patto con il diavolo, al quale cede la sua anima per un piatto di pasta. Lo scaltro contadino  si riserva, però, la facoltà di fare testamento prima di morire di fronte ad un notaio e ai rappresentanti dell’inferno e del paradiso. Al momento di esprimere le sue volontà, furbamente, si auto dichiara erede della sua vita e quindi il notaio ne dispone il ritorno nel regno dei vivi. Frappiglia riesce ad ingannare il diavolo, ma dovrà portare sempre con se i segni del suo viaggio all’inferno: una camicia bianca per ricordare il paradiso, un abito grigio sfrangiato con lingue di fuoco ed una voglia sul volto che assomiglia ad una maschera.

Un’altra delle maschere di carnevale abruzzesi è Patanello, simbolo del carnevale di  Francavilla al Mare (il Carnevale d’Abruzzo). Patanello si narra, fosse un ciabattino vissuto tra la fine dell’800 e inizio 900 chiamato “zì Patane”, tipo molto stravagante e dotato di grande carisma. Famoso per i suoi scherzi, amava frequentare le osterie, bere e fare baldoria con gli amici.

A questo profilo si è ispirato il pittore napoletano E. Caiati, spesso ospite del paese della costa abruzzese, per disegnare la maschera di Patanello, che dal 1958 è simbolo del carnevale francavillese. Ancora oggi “Re Patanello” apre il corteo dei carri e dei gruppi mascherati di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, che ogni anno dà vita alla festa carnevalesca più importante d’Abruzzo.

carnevale d'abruzzo

pulcinella abruzzesi

Un altro protagonista carnevalesco della tradizione abruzzese è il Pulcinella d’Abruzzo, differente da quello napoletano. E’ vestito di bianco con il viso colorato o truccato e indossa sul capo un cappello di forma conica alto dai 70-100 cm tutto variopinto. Sulle maniche e sui pantaloni sono presenti delle frange o strisce rosse (riferimento simbolico ai germogli). La casacca è, inoltre, arricchita da toppe colorate e specchietti (simboli floreali). Completano il costume del Pulcinella d’Abruzzo degli stivali, un grosso cinturone, una bandoliera, sciarpe pendenti sul petto, campanacci e bubboli (sonagli tondeggianti che ricordano quelli dei mammuttones sardi), una lunga frusta, una spada o un bastone decorati e infiocchettati.

Anche nel Carnevale l’Abruzzo si mostra ricco di tradizioni che richiamano quella società contadina e pastorale che, nella sua povertà e semplicità, arricchisce le nostre tavole con prelibatezze insuperabili. W le maschere di carnevale abruzzesi!!

 

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