Lama dei Peligni (CH) sorge alle pendici del Monte Amaro, a sinistra dell’alta valle del fiume Aventino. I terremoti del settecento causarono la distruzione dell’antico borgo medioevale, definitivamente abbandonato dalla popolazione dopo il sisma del 1933 ed i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Di particolare interesse è la Chiesa Parrocchiale di Gesù Bambino che sorge in P.zza Umberto I, davanti al Palazzo municipale: dedicata ai S.S. Nicola e Clemente, di origine cinquecentesca, è il simbolo del borgo. Accanto alla Chiesa, si nota il Palazzo dei Baroni Carosi Tabassi: risalente al XVI secolo, dal portale in pietra, reca lo stemma ducale degli antichi proprietari.
La particolarità di Lama dei Peligni è la sua varietà territoriale: dal centro del borgo, ci si sposta nel circondario dove troveremo altre antiche chiese come la Chiesa di Santa Maria della Misericordia e Convento di Sant’Antonio da Padova, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di San Pietro, la Chiesa di San Clemente, la Chiesa della Madonna dei Corpi Santi.
Tutte queste antiche testimonianze meritano senz’altro una visita, per comprendere a fondo di quanta storia sia permeato questo paese dalle caratteristiche uniche.
Parlando di varietà territoriale, Lama dei Peligni si trova in un’area florofaunistica di notevole interesse: compreso nel Parco Nazionale della Majella, è conosciuto come “il paese di camosci” ed ospita la prima area faunistica dedicata agli esemplari di questa particolare specie appenninica che non è raro avvistare da queste parti.
Il Museo Naturalistico Archeologico “M. Locati”, costituito da una sezione naturalistica con diorami, supporti multimediali, pannelli didattici e bacheche espositive, presenta in dettaglio questa specie animale cui è dedicato.
Nelle zone di minor altitudine si estendono vari cerqueti, salendo verso le balze rocciose sarà possibile imbattersi in scoiattoli, caprioli e cinghiali; sulle zone pianeggianti poste in alta quota troveremo le Stelle Alpine Appenniniche.
Ma Lama dei Peligni è conosciuto anche per le sue grotte naturali. Le più famose sono le Grotte del Cavallone, rese immortali da Gabriele D’Annunzio che vi ha ambientato la sua celeberrima opera “La Figlia di Iorio”.
Quelle più imponenti sono le Grotte Sant’Angelo di origine altomedioevale.
Attorno ad esse ruotano diverse leggende e storie popolari: raccontano di luogo di rifugio dalle pestilenze, di tesori ritrovati, di concubine di Priori e della struttura originale che fa presupporre (per i resti rinvenuti ai giorni nostri) che all’interno vi fossero una chiesa ed un nucleo abitato.
E strizzando un occhio anche al gusto ed alla buona tavola, se visiterete Lama dei Peligni non rinunciate all’acquisto del Pane casereccio Cappelli, realizzato con la famosa farina “Senatore Cappelli” o all’assaggio della Sfogliatella di Lama.
Come arrivare a Lama dei Peligni
Da Nord e da Sud: Dall’autostrada Adriatica A14 (da nord in direzione di Ancona; da sud in direzione Pescara), uscire a Val di Sangro, seguire la direzione Villa S. Maria, prendere la SS 652, continuare sulla SS 84 in direzione Casoli/Lama dei Peligni.
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