Oggi vi proponiamo due antichissime ricette abruzzesi di recupero, in particolare della tradizione teramana, basate sull’utilizzo dell’alimento per definizione: il pane.
La povertà non ha mai impedito di poter realizzare gustosissime pietanze con il poco che si aveva ed anche il pane secco, o raffermo, poteva essere impiegato in svariati modi. Poteva essere grattugiato e tenuto da parte per le panature, oppure veniva cotto in due modi per realizzare i piatti che vi andiamo a presentare e che sostituivano degnamente una cena.
Pane “Galluccio”
Ingredienti:
- Pane secco 1 kg
- Olio e.v.o.
- Rosmarino
- Acqua
- Sale
- Aglio
- Peperoncino
Ridurre il pane in pezzi tagliati piuttosto grossolanamente. In una pentola con bordo alto (ideale quella con cui si cuoce la pasta) far soffriggere l’aglio con l’olio, aggiungere 2/3 abbondanti bicchieri d’acqua, il sale ed il rosmarino.
Immergere il pane e far sobbollire un po’, in modo tale che si inzuppi per bene. Servire caldo.
Pane cotto
Ingredienti:
- Pane secco a volontà
- Acqua
- ½ bicchiere di olio e.v.o.
- 1 cipolla grande
- Sale
- Pecorino grattugiato
Ridurre il pane in pezzi tagliati piuttosto grossolanamente. Tritare la cipolla e farla soffriggere nell’olio.
Aggiungere 2/3 bicchieri di acqua ed il sale. Appena inizierà a bollire, unire il pane, far cuocere per qualche minuto in modo che si inzuppi, cospargere di abbondante pecorino grattugiato e servire subito caldissimo.
Queste ricette base, vantano innumerevoli varianti. Ne conoscete qualcuna? Raccontatecela.
Il pane si presta a molteplici rielaborazioni e ad un consumo oculato, specialmente quando è ottenuto da farine pregiate come quella di solina. In questo articolo lo chef Peppino Tinari ci ha raccontatto come ha riscoperto un’antica ricetta e ha realizzato gnocchi di pane di solina
Mia nonna, con il pane galluccio ci girava anche un uovo se era disponibile per la famiglia,voglio dire che le vende per poi comperarci un po’ di pasta (ricordo anche sfusa).